Ad ogni acquisto è sempre la solita storia. L’indecisione nella scelta tra la garanzia italiana (offerta da Nital) e quella europea è costante negli anni. “Sarà meglio spendere 300 euro in più per usufruire di un’eventuale assistenza italiana oppure andare al risparmio ed optare per un prodotto europeo?“. E ancora “meglio spedire un prodotto a Torino o da qualche parte in Europa?“. Questi dubbi hanno attraversato la testa di ciascuno di noi, più e più volte, ma mai come oggi la mia sicurezza in tal senso è venuta a mancare.
Cos’è successo? Qualche mese fa mi sono accorto che il Nikkor 14-24mm F/2.8, costato la bellezza di 1650 euro con garanzia Nital, soffriva di mancanza di definizione su parte del lato sinistro, soprattutto a diaframma completamente aperto. Siccome non mi era mai successo nulla di tutto ciò, prima di disperarmi, decido di cercare maggiori informazioni su Internet. Dopo aver consultato svariati forum la sentenza poteva essere solo una: disallineamento ottico delle lenti.
Cos’è? Il disallineamento ottico consiste nella perdita di posizione, da parte di una o più lenti che, così facendo, ne determinano una diffrazione. Cioè una mancanza di definizione. In pratica nonostante voi mettiate a fuoco quel punto questo sarà sempre sfocato.
Conscio del problema, ma con la garanzia ancora in validità, decido di rivolgermi al centro assistenza Nikon di fiducia, CSA Advanced. Dopo un’attenta analisi da parte loro l’esito è proprio quello avanzato dalle mie ipotesi, se non peggiore. Ad essersi danneggiato è il componente più importante dell’obbiettivo, cioè il gruppo di lenti centrale, e che proprio perché centrale non è regolabile manualmente. L’unica soluzione plausibile è il cambio del gruppo centrale che, però, non è assolutamente coperto dalla garanzia Nital. Avete capito bene: la garanzia Nital non copre questo danno. Costo per la riparazione circa circa 1000 euro.
“Ma l’obbiettivo ti sarà scivolato dalle mani” direte voi. E invece no. La lente, in assoluta onestà, non mi è mai caduta. E a confermarlo anche le parole dell’assistenza che non hanno riscontrato neanche un graffio nella scocca esterna. Le uniche “botte” che può avere preso la lente sono riconducibili al muoversi delle mie borse all’interno della mia automobile. “Borse non professionali” direte voi. Ma anche qui devo deludervi, perché si tratta di tracolle professionali e ben imbottite, rispettivamente KATA PR-460 e LOWEPRO Outback 300 AW.
A questo punto le soluzioni plausibili potevano essere due:
- Vendere l’obbiettivo danneggiato a qualche centinaio di euro (comunque utilizzabile a F/11) e comprarne uno nuovo;
- Riparare l’obbiettivo danneggiato.
Nella più assoluta onestà ho preferito farlo riparare ed evitare di rimettere nel mercato una lente danneggiata. Solo a questo punto però scopro che Nital, o Nikon che dir si voglia, tramite il centro assistenza autorizzato, impone il prelievo del pezzo danneggiato così da evitare un’eventuale re-immissione nel mercato. Quindi non solo i 1000 euro della riparazioni, ma anche il “regalo” del pezzo.
E chi mi dice che Nikon, poi, non ricondizioni l’ottica per rimetterla nel mercato più avanti? Ma soprattutto dov’è scritto che un malfunzionamento sopraggiunto improvvisamente e senza alcuna motivazione effettiva non venga coperto dalla garanzia?
Concludo con l’interessantissima spiegazione del centro assistenza riguardo le ultime lenti create da Nikon che, rispetto a quelle di una generazione precedente, pur di diminuirne il peso, presentano una costruzione realmente fragile e di facile rottura.
E ora? Pensate quello che sto pensando anche io?
Ciao Giulio, mi dispiace per l’accaduto, sono situazioni molto spiacevoli. Garanzia italiana o europea non conta, bisogna aver fortuna e basta.
L’ottica più recente che ho acquistato è stato il 24-70 f/2.8 Nital solo perchè ho trovato un occasione, ma ora che devo acquistare una D800 penso di infischiarmene della garanzia italiana e vado con quella europea, mi risparmio più di 300€. Cosa dici faccio bene?
A presto 😉
Beh, la fortuna non conta quando la “tecnologia” è contro l’utente. Non era meglio, forse, realizzare qualcosa di più resistente? E non parlo di certo di cose che vengono sbattute al muro. Al massimo che “ballano” nella borsa imbottita 🙂
Hai perfettamente ragione, ma io ho parlato di fortuna perché al giorno d’oggi è più difficile trovare materiale di qualità nonostante i prezzo elevati.
Ciao, io ho lo stesso problema con un tamron 17-50 f2.8 sto ancora cercando di capire se si tratta di un esemplare sfortunato, un danno della mia ottica, o se é normale… I sintomi sono quelli che descrivi. Sfocatura visibile con una focus charts in alto a sinistra. Negli altri angoli del fotogramma la qualitá é inferiore rispetto al centro, ma non troppo. A sinistra invece é fuori. Se metto a fuoco al centro e passo a fuoco manuale, posso mettere a fuoco l’angolo, ma ovviamente perde nitidezza tutto il resto. A livello di autofocus non sembra esserci f/b focus eclatante… A me sembra una lente storta…
Se il problema è un angolo sicuramente hai lo stesso problema. L’importanza del problema dipende da quale lente si sia spostata all’interno del corpo della lente.