Tra le professioni più ambite di questi anni c’è sicuramente quella del fotografo. Nonostante i tempi non siano rosei come una volta, quello di diventare fotografo professionista continua ad essere tra i più grandi desideri dei giovanissimi, già inconsapevolmente appassionati di fotografia grazie a nuovi strumenti alla moda quali Instagram o VSCO.
Questo, unito al costo oramai irrisorio di macchine, lenti fotografiche e all’avvento di smartphone con sensori pazzeschi, in grado di garantire delle performance professionali a prezzi più o meno accessibili, ha contribuito alla crescente ambizione di voler vivere del lavoro di fotografo.
INDICE
- Come diventare fotografo professionista
- Proporsi come fotografo professionista
- I primi guadagni come fotografo professionista
Quando nel lontano 2006 iniziavo a propormi come assistente a fotografi professionisti già affermati in quel di Milano non immaginavo che una certa progettualità mi avrebbe di certo aiutato nel raggiungere il risultato in tempi forse più brevi.
Nulla di certo naturalmente, ma sono certo che poter disporre di una sorta di tutorial su come diventare fotografo professionista mi avrebbe aiutato. Per questo a distanza di oltre dieci anni dall’inizio della mia carriera come fotografo freelance, anche in virtù della crescente crisi di questo mercato, ho deciso di voler fare un po’ di chiarezza e tracciare delle linee guida che possano aiutarti nel percorso che hai deciso di intraprendere come fotografo.
Come diventare fotografo professionista
Ogni professione è difficile a suo modo, ma quella del fotografo porta con sé delle incognite non da poco. Prime fra tutte quella di non poter contare su uno stipendio certo che, mensilmente, arriva puntuale sul proprio conto corrente bancario. Intraprendere la carriera di fotografo infatti significa abbracciare la libera professione, con tutto ciò che ne consegue.
Essere liberi professionisti non è affatto male, perché ti permette un’organizzazione dell’agenda quotidiana molto flessibile. Vuoi concederti un giorno di pausa? Puoi farlo. Vuoi lavorare la notte e non di giorno? Puoi farlo.
La libera professione ti consente questo ed altro. Ma come tutte le cose non è tutto oro quel che luccica. Essere freelance significa anche lavorare fuori orario, giorno e notte per più giorni di seguito senza mai fermarsi, pagare talvolta più tasse di un dipendente a scapito del welfare non sempre al passo con i tempi, e tanto altro. Ma fermiamoci un attimo e partiamo dall’inizio.
Chi è il fotografo professionista?
Il fotografo professionista è una persona che vive del suo lavoro. Grazie ai pagamenti ricevuti per le sue prestazioni fotografiche riesce a pagare le bollette, fare la spesa e tutto il resto. Chiunque si professi fotografo, senza esserlo, si sta solo prendendo in giro. Io sono un fotografo professionista, perché campo di questo lavoro da oltre dieci anni.
Chi si professa fotografo, ma poi per vivere ha un contratto full time come programmatore non è un professionista, tutt’al più un appassionato che arrotonda scattando fotografie. Questa è la prima cosa da metabolizzare se vuoi capire come diventare un fotografo professionista. Potrai definirti tale se e quando inizierai a vivere grazie alle immagini che realizzi. Prima di allora, se lo farai, sarai uno dei tanti che vorrebbe diventarlo.
Per fare il fotografo è importante saper fotografare
Diventare fotografo professionista significa saper usare la macchina fotografica. Non solo, significa saper inquadrare e anche ritoccare le immagini al computer. Ognuno di questi elementi è indispensabile all’inizio di una carriera in questo settore. Si tratta dell’ABC!
Per imparare a fotografare puoi scegliere un corso di fotografia o puoi seguire la strada che ho fatto io, cioè quella dell’auto-didatta un po’ smanettone. Essere auto-didatta significa leggere tanti libri di fotografia, studiare cos’è la tecnica e come poterla migliorare, osservare il lavoro di altri fotografi (molti altri fotografi) e scattare. Studiare, e poi scattare. Non viceversa!
Oggi giorno si pensa prima a scattare, poi a studiare. Invece è l’esatto contrario che fa il risultato. Fotografare all’impazzata non ti aiuterà a diventare un bravo fotografo, figuriamoci un professionista. Oltre a studiare sui libri il mio consiglio è quello di studiare anche online, grazie ai tantissimi tutorial che trovi su YouTube. Ce ne sono davvero tanti e all’inizio possono darti un grande aiuto.
Fare esperienza come assistente al fotografo in uno studio fotografico
Ben presto ti accorgerai che vivere di fotografia è ben diverso dal sapere realizzare delle belle fotografie durante le vacanze. Per questo è importante iniziare a mettersi alla prova sul serio.
Per farlo ti consiglio di iniziare proponendoti gratuitamente in qualche studio fotografico della tua città. “Gratis? Ma come” dirai tu. Sì, gratis. Come ho fatto io nel 2006 e come hanno fatto i fotografi per i quali sono stato assistente negli anni ’80.
Proporsi gratis come assistente al fotografo ha i suoi vantaggi, primo fra tutti quello di non dover garantire nulla. E difatti fino a prova contraria attualmente non sei ancora in grado di poter creare “guadagno” con le tue doti. Stai ancora imparando, ricordi? Perché diventare fotografi professionisti non è solo fare fotografie all’impazzata, ma tanto altro. Magari non tutti ti daranno un’occasione al volo, ma tu insisti. Prima o poi qualcuno che vorrà darti un’occasione lo troverai di certo.
Se sarai fortunato in questa fase potrai imparare cosa fa un fotografo professionista per vivere del suo lavoro. Capirai che non è solo questione di fotografie, ma anche di saper parlare con i clienti. Di saperli mettere a loro agio. Le pubbliche relazione contano più di quello che hai pensato finora di questo mestiere.
Imparerai che diventare fotografo professionista significa anche doversi preoccupare di essere puntuali o saper elaborare un preventivo su carta intestata. Imparerai di quanto sia importante capire a quanto vendere il proprio lavoro, di quali fornitori poterti fidare (magari per acquistare gli album per gli sposi), etc.
Come diventare fotografo senza partita IVA e con ritenuta d’acconto
Hai già ben chiaro che non convincerai nessuno mostrando le fotografie realizzate in Islanda durante le vacanze dello scorso anno. Sai inquadrare abbastanza decentemente, hai capito come non bruciare le facce delle persone che ritrai e, cosa più importante, hai chiaro che qualcuno che vive di fotografia c’è davvero. Non è un’utopia, ce la puoi fare anche tu. Sembra tutto già in discesa. No, al contrario. Siamo solo all’inizio.
Non c’è professionista che ad un certo punto non abbia imparato come funziona la burocrazia italiana, approfondendo dunque il fastidioso tema delle ritenute d’acconto e della partita IVA. Quando aprirla, se aprila, quante tasse pagherai, eccetera.
Al momento l’unica cosa che posso dirti è che inizierai a fatturare elaborando delle note d’acconto, alias prestazioni occasionali, grazie alle quali non ti è consentito di superare i 5000 euro all’anno. In questa fase aprire una partita IVA non ha alcun senso, poiché non sai neanche se farai davvero questo lavoro… e quindi il consiglio che ti do è di aspettare per capire cosa ti prospetta il futuro, ma rimanere nello status di privato cittadino, senza partita IVA.
Proporsi come fotografo professionista
È già passato un anno da quando hai iniziato a pensare di voler diventare un fotografo e, giunto a questo punto, hai tutte le carte in regola per diventarlo. Non rimane che iniziare a proporsi come fotografo nella speranza che da cosa nasca cosa. Ma anche in questo caso nuove sfide si affacciano alla tua porta.
Scegliere il settore nel quale lavorare come fotografo
A 22 anni non avevo la più pallida idea di quale fosse il settore in cui mi sarebbe piaciuto di più lavorare. Pensavo solo “se mi pagano per fare fotografie va già bene“. E in effetti è quello che con buona probabilità capiterà anche a te. Ma se per caso dovessi avere già le idee chiare, è un grande passo in avanti.
Un bravo fotografo non può saper fare tutto, anzi. Solitamente si finisce per specializzarsi in un settore. A volte 2, altre 3. Ma solitamente non si fa tutto. Anche perché dal punto di vista del “marketing” saper fare tutto (in modo mediocre) significa spesso non saper fare niente (molto bene). Quindi pensa a ciò che più ti piace fare e cerca di riuscire ad entrare in quel settore.
Abbi la decenza e l’onestà intellettuale di concentrarti nel settore in cui riesci meglio. Non disperdere le energie in ciò che ti da frustrazione, lascia lo spazio a chi in quel tipo di fotografia è più bravo.
Ogni ambito fotografico ha le sue regole e sarebbe difficile riuscire ad approfondirle tutte in questo articolo. Chi vuole diventare fotografo di moda solitamente segue una determinata strada, differente da chi vuole fare il fotografo di guerra, il fotogiornalista di cronaca, il paparazzo, il matrimonialista o, come me, ilCerca di entrare nel settore che ti piace, perché non c’è cosa più bella che possa capitare ad un fotografo libero professionista.
Organizzare un portfolio convincente relativo al settore scelto
Se l’obbiettivo è quello di cercare clienti all’interno di un determinato settore non potrai che convincerli mostrando loro fotografie di quel settore. Non sperare di poter diventare il fotografo per un albergo della tua città proponendoti con delle incredibili immagini realizzate a modelle brasiliane. La vita del libero professionista è strettamente legata alla sua capacità nel vendersi nel modo giusto e alle persone o aziende giuste.
Di fotografi che per diventare dei professionisti nel loro settore han iniziato nei modi più stravaganti è pieno il mondo. Devi trovare il modo di confezionare un portfolio decente nell’ambito che hai scelto, e solo in questo modo potrai sperare possano considerare la tua candidatura.
Quanto guadagna un fotografo professionista
Il guadagno del fotografo è proporzionato sempre al tipo di tariffe che esso applica al suo cliente. Ti dispiacerà sapere che la crisi di mercato che oggi affligge la fotografia è stata causata da un esercito di persone che, volendo diventare fotografi, per arrotondare, hanno iniziato a proporsi a dei prezzi molto bassi. Così facendo le tariffe “accettate” dai clienti e dalle aziende sono diventate sempre più esigue, fino ad arrivare a quello in cui siamo costretti a vedere oggi. Sarebbe interessante aprire una parentesi su quanto guadagnava un fotografo negli anni ’80 o ’90, ma sarà per il prossimo articolo.
Si può ancora vivere bene guadagnando con la fotografia, ma per farlo è indispensabile riuscire a far percepire la propria professionalità al cliente. Facendo capire che non si fa parte di quel tipo di fotografi di cui dicevo prima, ma che, al contrario, si lavora in un certo modo. E che per poterlo fare è necessario essere pagati il giusto. Dove “il giusto” non significa 50 euro per un pomeriggio di fotografie fatte in sede dal cliente e da inviare in JPG il giorno dopo, sia chiaro.
Professionalità significa saper proporre tariffe adeguate al lavoro da svolgere e differenziarsi rispetto ai competitor grazie a qualità proposta e puntualità nella consegna del lavoro finale.
Farsi trovare online
Ogni fotografo professionista che si rispetti si propone online con un sito vetrina tramite il quale mostrare il frutto del suo lavoro. È tuo interesse riuscire a farti trovare facilmente e convincere nuovi clienti a sceglierti. Per farlo ti consiglio di non fermarti alle tue conoscenze su Instagram o TikTok, ma di andare oltre: continua a studiare, stavolta marketing e comunicazione. Mostra i tuoi punti di forza e spiega in maniera efficace perché dovrebbero sceglierti come creativo. Impara a venderti come fotografo.
Se hai deciso di allestire uno studio fotografico e specializzarti in ritrattistica, cerca di conquistare il Web con il tuo sito, oppure creare campagne su Google Ads utili a posizionarti per le parole chiave per te più coerenti.
I primi guadagni come fotografo professionista
La riuscita di tutto questo è un piccolo miracolo di cui andare orgogliosi ogni giorno. Lo spirito giusto con il quale affrontare la libera professione è fatto di positività e propositività. Mai fermarsi o arrendersi di fronte alle difficoltà. Prima o poi, se si sono fatte le scelte giuste, i risultati arrivano. Insieme ai primi guadagni, grazie ai quali potrai finalmente dichiararti fotografo professionista.
Se anche tu, come me, ce l’hai fatta a diventare fotografo professionista, commenta il post raccontandomi la tua esperienza. Scrivi cosa reputi sia importante considerare per iniziare a fare questo lavoro con successo, e anche cosa fare per non sbagliare. Aiutiamoci insieme per far crescere nuove leve nel modo giusto.
Se invece vorresti fare questo lavoro e hai ancora qualcosa che ti frena, qualche dubbio, una difficoltà di cui vorresti parlare, non indugiare: commenta il post raccontando la tua storia. Ti risponderò volentieri!
Innanzitutto grazie per tutti gli spunti, mi sono avvicinata al mondo della fotografia da un anno, ma a parte una reflex avuta per una coincidenza e un obiettivo non ho altro. Mi piacerebbe addentrarmi un po’ meglio in questo mondo, ma ho un po’ di difficoltà a orientarmi e in più sto provando a portare avanti un progetto che mi impone di avere conoscenze superiori a quelle che possiedo. Se non chiedo troppo vorrei un contatto telefonico per parlare e capire se c’è la possibilità di fare eventualmente un corso. Grazie!
Ciao Paola, mi è capitato di organizzare dei corsi individuali “a tu per tu”, ma focalizzati su un argomento (es. fotografia per alberghi o ristoranti). Ovviamente in queste circostanza capita sempre di parlare di un po’ di marketing, ossia di come riuscire a procacciarsi nuovo lavoro in quel preciso ambito o di come creare un portfolio, etc. Possiamo parlarne! In questo caso ti pregherei prima di inviarmi una E-Mail in cui raccontarmi qualcosa in più su di te e sulle tue ambizioni A presto!
Ciao, io sto cercando di passare dalla fotografia artistica a quella di moda, ma non so se propormi come assistente di fotografi o mostrare il mio portfolio a riviste e agenzie. Potresti darmi qualche dritta? Abito a Milano.
Direi entrambe. Da questo punto di vista viviamo un’epoca bellissima in cui, se sei intraprendente e hai idee, puoi tranquillamente aprirti un profilo Instagram e con le storie iniziare a farti notare come fotograf* fashion. Poi dipende a che livello vuoi operare e a che tipo di clienti vuoi rivolgerti. Se vuoi fare book fotografici e i tuoi clienti sono fotomodelli devi ragionare in un certo modo. Se invece il tuo cliente finale vorresti fosse un brand allora il ragionamento deve essere un altro. Quindi dipende! Ma come dicevo, potresti anche girare per agenzie andando a proporre le stesse fotografie che hai pubblicato sui social. L’unico inconveniente qui, per mia esperienza, è che le agenzie tendono a spremerti e pagarti poco. Soprattutto all’inizio. Quindi beh, dipende da cosa ti senti di fare. Una non esclude l’altra comunque. Soprattutto ad inizio carriera. Spero di averti risposto
Ciao, purtroppo a causa della mia invalidità molti lavori li devo escludere, ma l’invalidità che ho non dovrebbe influire col mondo della fotografia. Secondo te a 30 anni è troppo tardi per iniziare?
Ciao Vittorio, penso che non sia mai tardi per iniziare a fare qualcosa che ti fa stare bene. Solo cerca di capire se è possibile in questo caso farlo diventare un lavoro oppure no. Non bisogna incaponirsi, piuttosto bisogna ben capire che il mondo della fotografia professionale di oggi non è più quello di un tempo, e la concorrenza è fatta da ragazzi che si propongono a poco o nulla pur di potersi professare tali. In ogni caso, ti auguro il meglio