Tra le tante immagini che realizziamo ogni giorno con il nostro smartphone, e aventi come protagonista il cibo, ben poche si possono definire belle fotografie. E ancor meno sono quelle in grado di innescare in chi le osserva una tale emozione, non solo da far venire l’acquolina in bocca, ma soprattutto da generare una condivisione sui social network.

INDICE

  1. Fotografare il cibo con il cellulare
    1. ABC, conoscere lo strumento
    2. Cosa vuol farvi fare lo smartphone
    3. Le app per fotografare il cibo
    4. Esempio pratico: fotografare quando non c’è abbastanza luce
  2. Trucchi e consigli su come fare foto al cibo
    1. Dominanti gialle: cos’è il bilanciamento del bianco?
    2. Dimenticatevi il flash diretto e lo zoom
    3. Messa a fuoco, meglio essere sicuri
    4. Utilizzare entrambi le mani per evitare l’effetto mosso
    5. Raccontare una storia con l’inquadratura del soggetto
    6. Avvicinarsi il più possibile al piatto
    7. Post produzione: filtri? No, grazie!
    8. Lasciarsi ispirare dalle fotografie altrui

Fotografare il cibo con il cellulare

Da questo la necessità di chiarire alcune nozioni sul come fotografare il cibo con lo smartphone: cercando così di fare un buon lavoro quando quando ci cimentiamo nella food photography, sia se ci troviamo seduti al ristorante con gli amici, sia a casa della nonna per il classico pranzo domenicale, sfruttando a pieno la fotocamera del nostro smartphone.

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ABC, conoscere lo strumento

Per scattare una fotografia con lo smartphone la maggior parte di noi accede alla fotocamera e scatta a raffica. Così, senza pensarci di più tanto. Senza perdere un solo istante a regolare i parametri che ci vengono messi a disposizione dalla fotocamera del cellulare. Personalmente ho ribattezzato questo fenomeno rincoglionimento da compatta.

 Benché si tratti solo di uno smartphone, stiamo pur sempre parlando di una macchina fotografica a tutti gli effetti. E come è facilmente deducibile la fotocamera non è in grado di provare emozioni. Il sensore fotografico non può ragionare sul come fare una buona fotografia, né tanto meno è in grado di darvi suggerimento su come inquadrare al meglio la scena che avete davanti.

Per questo è di primaria importanza chiarire quanto sia imprescindibile conoscere lo strumento a nostra disposizione.

Cosa vuol farvi fare lo smartphone

In pochi ci ragionano per davvero, ma la fotocamera del cellulare è pensata per permetterci di fotografare sempre e comunque, in qualsiasi circostanza. Di giorno, di notte, all’ombra e in controluce. Alla fotocamera dello smartphone non importa: lei scatta e basta. Qualcosa vi farà pur vedere! Vi permette persino di fotografare anche quando sarebbe il caso di tenere il cellulare in tasca, magari quando la pietanza che state per ritrarre non è stata composta al meglio dallo chef di turno.

È evidente insomma che la macchina fotografica del cellulare ci offra molte potenzialità, ma anche tanti limiti. Limiti che, però, se compresi e governati, possono permetterci di ottenere il massimo dalle nostre fotografie.

Le app per fotografare il cibo

Ogni cellulare ha al suo interno un programma che permette di regolare le impostazioni della macchina fotografica. Si tratta quasi sempre di parametri limitati, adatti appunto a chi non ha voglia di pensare. Noi fotografi food però, che pretendiamo di più, abbiamo bisogno di strumenti più performanti e adeguati alle nostre esigenze.

Ed è per questo che faremo riferimento ad app di terze parti, quindi da installare a parte, che ci permettono di controllare la fotocamera dello smartphone come fosse una vera e propria macchina fotografica. Per iOS ho sempre consigliato Manual, mentre per Android Camera FV-5, ma dal lancio di Adobe Lightroom CC per smartphone nulla è più stato lo stesso.

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Esempio pratico: fotografare quando non c’è abbastanza luce

Avete presente quando scattate una fotografia in una situazione di scarsa luce e l’effetto finale vi sembra un disastro? È tutta colpa degli ISO, un parametro che indica la sensibilità di una fotografia alla luce. Più bassi sono gli ISO e più luce ci vorrà per “illuminare” il vostro fotogramma, mentre al contrario più alti sono gli ISO e meno luce occorrerà.

Cosa succede quando cercate di scattare una fotografia avendo a disposizione poca luce? La fotocamera regola automaticamente gli ISO verso l’alto, ma nel farlo per questioni tecniche aggiunge una fastidiosa grana, chiamata “rumore”. La fotografia viene riempita da pixel bianchi, rossi e gialli, e il risultato è il disastro di cui sopra.

Grazie a questo banale esempio è facile rendersi conto di quanto possa essere vantaggioso riuscire a regolare automaticamente gli ISO, scegliendo di mantenere la miglior qualità del fotogramma e, perché no, scegliere di NON scattare la fotografia se la mancanza di luce è tale da preannunciare un disastro.

 Ad oggi la maggior parte degli smartphone ti permettono una discreta gestione della luce solo fino a 400 o 800 ISO. Capisci ora perché le macchine fotografiche tradizionali continuano a vendere tanto?

Trucchi e consigli su come fare foto al cibo

Dominanti gialle. Cos’è il bilanciamento del bianco?

State fotografando un piatto all’interno di un ristorante: la luce è sufficiente, ma la fotografia è gialla. Il piatto è bianco, ma in fotografia risulta giallo. Perché?

Il sensore della fotocamera è in grado di rilevare il calore della luce, ma fino ad un certo punto. Abbiamo capito come, trattandosi di una mera macchina, la tendenza sia quella di sbagliare, per cui intervenire manualmente è consigliato. Il bilanciamento del bianco ci permetterà di regolare il calore della luce e mantenere i veri colori dei soggetti.

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Dimenticatevi il flash diretto e lo zoom

Mai utilizzare il flash diretto, a meno di non trovarsi all’esterno e di giorno. Perché?

Prima di tutto perché utilizzare il flash diretto è quasi sempre sbagliato, a causa dell’ombra netta che crea dietro al soggetto. Ma soprattutto è da evitarne l’utilizzo all’interno dei ristoranti per via della sua luce bianca, in netto contrasto con il “giallo” della maggior parte delle illuminazioni artificiali. Usarlo non farà altro che creare un’orribile effetto flash!

Riguardo lo zoom il discorso è ancora più semplice. La fotocamera del cellulare a causa della sua struttura interna non permette uno zoom, cioè il movimento delle lenti. Per questo l’unico zoom che otterrete è quello digitale. Lo zoom digitale deteriora la qualità dell’immagine perché consiste, banalmente, in un ingrandimento dell’immagine scattata senza zoom. Capite ora perché Apple, Samsung e Huawai hanno deciso di inserire una seconda o una terza fotocamera dedicata solo agli ingrandimenti?

Messa a fuoco, meglio esser sicuri

Per fotografare il cibo con lo smartphone, ed essere ancora più precisi nell’esecuzione dello scatto, potrebbe rivelarsi un’ulteriore arma a vostro favore l’utilizzo della ghiera digitale di messa a fuoco. Ogni applicazione scaricabile dedicata alla fotografia ce l’ha e a volte si rivela molto utile!

Utilizzare entrambe le mani per evitare l’effetto mosso

Tantissime fotografie vengono scattate con un fastidioso micromosso di sottofondo. Si tratta di un effetto causato dalla macchina fotografica quando si realizza uno scatto con una mano poco ferma, principalmente in situazioni di poca luce. Utilizzando due mani e ottenendo più stabilità si eviterà sicuramente il problema!

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Raccontare una storia con l’inquadratura del soggetto

L’inquadratura è tra gli aspetti più complessi della fotografia e non basterà un solo post per far chiarezza. Senza entrare in spiegazioni dettagliate, come la regola dei terzi o il gioco delle simmetrie, il consiglio è quello di lasciarsi guidare dalle linee e dalle geometrie, di non tagliare piatti o le forme dei soggetti. Ma anche di non limitarvi a pensare all’inquadratura come un qualcosa in cui solo in pochi riescono ad eccellere. State pur sempre fotografando un piatto con il cellulare, per cui cercate innanzitutto di raccontare qualcosa.

Approfittate dell’arredamento del locale, di una forchetta o del bicchiere del vino. E poi naturalmente fate attenzione a ciò che avete nel piatto. Se state fotografando un piatto di pancakes cercate di dare risalto alla quantità e all’altezza degli ingredienti, fotografando lateralmente e dando profondità. Se al contrario avete davanti una pizza sicuramente la fotografia dall’alto è più indicata.

La composizione è rispetto delle regole, ma non solo. Le variabili e le interpretazioni sono talmente tante che di certo l’unica vera alleata in tal senso è la creatività. Ricordate che il successo di una fotografia, proprio nell’ottica del racconto, può essere decretato anche dalla didascalia e da ciò che cercate di ispirare. Comunicare gli ingredienti e la loro provenienza vi aiuterà.

Avvicinarsi il più possibile al piatto

Avrete sicuramente notato che, per via della grandezza dello schermo, non sempre risulta facile cogliere i dettagli di un piatto. Per questo può rivelarsi determinante avvicinarsi il più possibile al soggetto, ma senza tagliare gli ingredienti.

Post produzione e ritocchi. Filtri? No, grazie!

L’utilizzo dei filtri nella fotografia del cibo è sconsigliato nella maggior parte dei casi. L’effetto foodporn non è solo un qualcosa legato all’estetica, quanto più all’emozione scaturita dall’aver osservato un determinato piatto. È un impulso che parte dagli occhi e che, passando dal cervello, arriva al palato, facendoci sentire l’acquolina in bocca. Ma funziona solo se ciò che stiamo guardando lo riconosciamo, perché magari assaporato precedentemente.

 Una deliziosa vellutata di zucca è più buona fotografata cercando di rendere al meglio il suo arancione o con un filtro in bianco e nero? Probabilmente senza i suoi colori naturali non riusciremmo neanche a distinguere di che si tratta.

Cosa fare allora? Meglio concentrarsi sulla vividezza dei colori, il contrasto e la nitidezza!

Lasciarsi ispirare dalle fotografie altrui

Per concludere il consiglio migliore che possa dare per fotografare il cibo con lo smartphone non è tanto quello di scattare e scattare, sperando che la fotocamera faccia da sola il suo lavoro, ma dedicare molto tempo all’osservazione. Studiare come si muovono altri fotografi e food blogger appassionati come voi, capire come han fatto a scattare quelle immagini e, perché no, cercare di emularli.

L’esperienza vi insegnerà a comprendere e immaginare nuove possibilità, permettendovi di trasformare la conoscenza in creatività. A quel punto sarete sufficientemente bravi da capire, anche solo osservando il piatto in tavola, se riuscirete o meno a tirar fuori una fotografia vincente.

Questo e tanto altro è stato discusso all’evento Smart Food Photography il 9 dicembre 2015 a Roma organizzato da Yelp. Non hai partecipato all’evento? Non preoccuparti, se hai ulteriori dubbi sull’argomento puoi commentare il post e attendere una risposta.

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